04 agosto 2006

Prometti

di non farlo,mi dice. Il mio sguardo non si alza dal metro quadro che mi circonda. Sono di nuovo in quell'aula. Che senso ha fare promesse in sogno? Poco prima lo inseguivo a piedi nudi nella metropolitana. Non sei tu, gli dicevo. Non sei così. Io non riesco a farmi capire. L'eco delle risate mi ha svegliato. Ho il fiato corto. Come se avessi corso davvero.
Ma poi.
Ma poi un messaggio di buongiorno addolcisce il mio risveglio.
Ma poi mi faccio la barba e sembro un clown.
Ma poi mi vesto di giallo e vado a comprare dieci uova.
Lungo il tragitto cerco di indovinare il peso della mia testa. Oggi pesa più del solito.
Il Signore delle Uova a cui manca la prima falange di un anulare sta seduto davanti al negozio. Lo saluto. Davanti a lui due cani. Uno è bianco e nero. Questo cane sa cantare, mi risponde. Forse lo guardo perplesso.
Les Dames Les Dames , intona. E il cane bianco e nero risponde con un lungo ululato. Amélie mi fa un baffo, penso.
Esco dal vicolo. In una mano la busta con le uova. Nell'altra alcune monete. Il resto dei cinque euro.
Mi avvicino alla strada per attraversare. Metto le monete in tasca. Un tintinnio si sparge ai miei piedi.
La tasca è bucata. L'avevo dimenticato.
Il mio sguardo non si alza dal metro quadro che mi circonda.

zara
[...you were knocking me down with the palm of your eye...]

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