28 luglio 2006

Alla fine

la valigia l'ho fatta. Tre giorni solo miei. In un posto che non conosco. Lontano. Facce nuove. Voci nuove. E me. Che rido. Mentre stringo tra le mani il mio biglietto. Cerco fuori dai finestrini punti di riferimento. Posso farcela. Non c'è ansia. Solo euforia. E un po' di incoscienza.
Imparo presto a sopravvivere. A muovermi da solo. Credevo di non esserne più capace. Stranamente mi sembra tutto così facile. Perchè lascio le cose fluire. I pensieri ci sono sempre. Ma li ho messi da parte. Ho una città che mi riempie gli occhi. Basta poco a meravigliarmi.
Non ho mai visto una cattedrale gotica e la luce sul Duomo è così bianca. L'interno invece è quasi buio. Bocca aperta e occhi sgranati. Ho visto draghi di vetro combattere contro cavalli e angeli biondi. Mi chiedo quale sia il bene, quale il male.
Faccio cose che normalmente da solo non farei. Come provare metà della collezione uomo di un negozio. E comprarla. E ridere con la cassiera. Pensando ai soldi che ho speso.
Per me.
E' questo il segreto.
Per me.
Rischio quasi di incontrare la Follia. Per fare cose punk. Ogni volta che ci penso rido.
Ci sono alcune costanti però che non vengono mai meno. Non tutto va come vorrei che andasse. Ma va bene lo stesso. Ho capito che lo scopo del viaggio era altro. Quella del concerto era solo una scusa.
Guardami,mi dice. Piccoli occhi a mandorla mi sorridono. Faccio come mi ordina. E le sorrido imbarazzato. I bambini quando mi parlano mi fanno questo effetto. Vorrei essere invisibile per loro.
Sul treno che mi riporta a casa una strana sensazione. Da condividere.
Sto così bene che quasi piango.


[...io vi amo, vi amo ma vi odio però vi amo tutti...]

Nessun commento: