12 settembre 2006

Scendo

le scale lasciandomi alle spalle sorrisi ed un accenno di alba.
Avrei dovuto forse fare una promessa?
Aspetto il treno quasi mezz'ora. Mezz'ora in cui la banchina deserta inizia piano a riempirsi.
L'imbarazzo di esser solo mentre tutti sono in compagnia. Mi distraggo studiando la cartina della città. Leggo più volte l'elenco delle fermate degli autobus. Sto per tornare su quando il treno finalmente arriva.
Dolce dondolio e rumore assordante. Se chiudo gli occhi mi addormento.
Prima della mia fermata il treno si svuota. Nessuno a cui dover chiedere permesso. La scala mobile è deserta. Anche il tunnel.
Le linee del pavimento sono ipnotiche. Meglio fissare il fondo della galleria. Un'ultima rampa di scale.
E' giorno fatto.
E sento l'odore del mare. L'alba sulla spiaggia di quando ero bambino. La sabbia fredda sotto i piedi nudi. La corsa verso l'acqua gelida. Per dare il buongiorno ai pesci.
E i sacchetti pieni di conchiglie. Pecten.
E le passeggiate solitarie.
E la luna e il sole ancora insieme nel cielo. Come in questo giorno fatto. Dove in realtà non c'è alcun mare.
Eppure ne sento ancora il rumore.


[...red wine and food for free, a possibility...]

Nessun commento: