04 settembre 2006

La sveglio

facendo rumore. Sto per uscire, le dico. Lei è confusa. Immersa ancora nel suo sogno. Mi risponde facendo domande. Mi donano una visione di un futuro che spero non sarà. Spero sia solo colpa dell'improvviso risveglio.
Qualcosa la sta portando via. Ed è la vita stessa.
Ho cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Sono più duro. Secco nelle risposte. Infastidito. Quasi mi stesse facendo un dispetto. Le sto addossando una colpa che non ha. Mi racconto sempre che con lei ho un rapporto speciale. Più forte di quello che lei abbia mai avuto con qualsiasi altra persona incontrata nella sua vita. Incontrata o messa al mondo.
Ma so che lei capisce.
Non si arrabbia e ascolta sempre ogni mia richiesta.
Lo leggo nei suoi occhi scuri. E' dolcemente rassegnata.
Le accarezzo il viso. Mi ha sempre sorpreso la morbidezza della sua pelle. Nonostante le rughe profonde.
Siediti nonna, le dico.
E lei si siede.
E lascia che faccia tutto io.


[...la solita strada, bianca come il sale...]

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