06 novembre 2006

Mentre

aspetto che il semaforo scatti rimprovero il mio ritardo. L'autobus da cui sono sceso riprende la sua corsa. Sistemo la giacca. Fra pochi giorni arriverà il freddo. E penso a te che di notte torni a casa a piedi.
Ogni minuto perso è un minuto di meno insieme. Aggrotto la fronte per questo pensiero che mi sembra così infantile.
Alzo di poco lo sguardo. Ho davanti lo stesso orizzonte che vedo dalle finestre di casa mia. Solo fisicamente più vicino, adesso.
Ed è limpido e prepotente.
Resto immobile a fissarlo e mi chiedo perchè.
Perchè un orizzonte così familiare, oggi mi sembra di una bellezza che non ha pari? Riesco a vedere il cuore di ogni cosa. Posso percorrere ogni sentiero. E fermarmi a salutare ogni albero. Abbracciandolo.
La mia fretta svanisce. I minuti non sono mai persi. Oggi il tempo non mi cura. Oggi il tempo mi fa crescere. Rende più forti le mie radici.
L'omino è diventato giallo. Gli sorrido attraversando la strada.
E lui sembra aspettare proprio me, prima di diventare rosso.


[..smell of a stone fruit being cut and being opened..]

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