02 maggio 2006

La sua

mano poggiata sul mio ginocchio impedisce ai miei pensieri di andare dove non dovrebbero. Ho davanti luoghi a me familiari. Li rivedo dopo un anno.
E niente mi sembra cambiato.
Li vedo passare veloci dietro il vetro del finestrino del treno.
Mi sporgo leggermente in avanti,quasi volessi farle una confidenza. Lei fa lo stesso,di riflesso.
Sono io che sono cambiato.
Ho stretto ancora di più i vecchi nodi. E ne ho fatti di nuovi.
La sua mano sembra stringere i miei pensieri. Non li lascia fuggire.
Riesce a domarli.
Guardo fuori. Svettano in cielo attaccati a lunghi fili gli aquiloni sul lago.
Manca poco alla stazione di Cortona.

cortona di notte
[...lascia che m'allontani...]

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